Un’integrazione sempre più stretta tra struttura ricettiva e territorio per creare proposte capaci di offrire esperienze complete ai potenziali ospiti. Le formule più efficaci per attrarre e fidelizzare.
L’approccio al viaggiare assume declinazioni sempre nuove, in linea con quelle che sono le nuove abitudini delle persone. Tipicamente, il turista o il viaggiatore tende prima a scegliere la destinazione da raggiungere per poi organizzarsi con l’individuazione della struttura ricettiva che maggiormente risponde alle proprie esigenze in termini di standard qualitativi, di offerta e di caratteristiche generali.
Tuttavia, nonostante questa possa risultare la risposta più ovvia, talvolta succede che si parta proprio dalla scelta della struttura ricettiva per poi costruirci intorno l’intero soggiorno, alla ricerca delle “cose da vedere” nei dintorni. Magari perché la struttura ricettiva in questione è famosa per un qualche servizio in particolare, magari perché se ne è sentito parlare da amici, colleghi e parenti.
O ancora, perché si tratta della struttura di riferimento in cui pernottare in città durante un evento fieristico o un concerto, oppure perché non si è saputo resistere alla tentazione di vedere con i propri occhi quella vista mozzafiato dalla terrazza panoramica dell’ultimo piano che è diventata virale sui social. È proprio quando si lavora bene sul posizionamento della struttura in termini di identità differenziante e sulla fidelizzazione della clientela che questo può avvenire più facilmente. E proprio perché questo può accadere, non bisogna mai dimenticare lo stretto legame tra struttura ricettiva e territorio.
Un legame che deve essere viscerale per rendere il viaggio del proprio ospite un’esperienza autentica, che gli permetta di integrarsi e immedesimarsi, seppure per un periodo limitato nel tempo, con la popolazione locale, con le sue usanze, le sue abitudini e i suoi ritmi di vita.
Il territorio in cui sorge la struttura ricettiva, infatti, non è solo una zona geografica circoscritta, ma un insieme di risorse naturali, antropologiche e culturali, nonché di imprese ed individui che lo rendono potenzialmente unico nel suo genere. Cosa cambia trauna vacanza sulle nostre montagne e su quelle a chilometri di distanza? Il panorama agli occhi di chi lo vede per la prima volta potrebbe essere molto simile: rocce, alberi, boschi, laghi. Eppure, le differenze ci sono. Eccome.
Diventare un punto di riferimento
Quando si guarda alla vocazione turistica di un territorio e lo si approccia come destinazione più che come area geografica in senso meramente topografico, occorre analizzare quanto sia
integrato il sistema di realtà imprenditoriali locali, istituzioni, associazioni e popolazione locale. Questo perché, più tale network risulta coeso e mosso da un obiettivo comune, più il risultato dello sforzo collettivo è in grado di elevare il territorio ad elemento attrattivo per turisti e viaggiatori.
Tutti gli operatori di un territorio che si occupano di accoglienza e ospitalità, infatti, hanno il compito di interagire l’un con l’altro per fornire valore non solo in termini di servizio, ma anche a livello di rapporti personali e condivisione sociale.
Solo in questo modo sarà possibile rispondere a quell’esigenza sempre più presente nei viaggiatori di vivere esperienze brevi ma comunque estremamente originali ed autentiche.
In questo senso, l’hotel assume un ruolo importante nella creazione dell’esperienza del turista e del viaggiatore. In primo luogo, per quello che è chiamata ad essere, ovvero una struttura
ricettiva in grado di proporre soluzioni per il pernottamento ed eventualmente servizi di ristorazione; poi come protagonista attivo dell’offerta turistica del territorio in cui è presente.
Perché tutto questo? Perché le persone sono cambiate, e dunque è cambiato anche il modo in cui viene concepito il viaggio stesso, per cui è necessario eccellere non solo nella prima parte ma anche nella seconda. La ricerca del viaggiatore non punta unicamente a comfort e relax, ma a una serie di esperienze in grado di nutrire la propria persona e il proprio benessere, attraverso la partecipazione ad attività di valore capaci di ripristinar e rinvigorire un equilibrio sano e centrato.
Si è tornati, infatti, a parlare di “biofilia”, un concetto eco-psicologico che sottolinea il legame tra uomo e natura e che si delinea in esperienze che prediligono l’outdoor, una purificazione dalla routine cittadina capace di mettere in comunicazione la parte più intima di un territorio con il turista. Tendenzialmente, si apprezza di più l’autenticità che si nasconde nelle piccole cose e nei piccoli gesti, soprattutto quelli legati alle tradizioni e alle usanze della popolazione locale; le formalità cadono, le priorità vengono ristabilite in un nuovo ordine.
Dove e per chi
In quest’ottica, risulta essere dunque essenziale mostrarsi in linea con le aspettative della clientela, fornendo un prodotto turistico in grado di rispondere a tutte queste esigenze. La struttura ricettiva si trova in montagna? Potrebbe essere vantaggioso in termini di posizionamento e immagine dell’hotel ricreare nelle stanze un ambiente tipicamente da baita, con l’uso di legno e tessuti caldi in grado di accogliere il cliente, da coccolare con una selezione di tisane di erbe raccolte localmente per un momento di puro relax.
La clientela target è costituita da famiglie con uno o più bambini? Perché non ottimizzare il layout della struttura per intrattenere i più piccoli anche all’aperto, magari facendoli interagire con lo chef nell’orto per imparare a conoscere la frutta e la verdura che consumeranno insieme ai propri genitori a tavola? O ancora, abbiamo la fortuna di avere una terrazza panoramica sul centro città con vista sui monumenti principali di interesse? Perché non proporre un servizio di colazione in cui al centro è presente un’offerta di prodotti a km zero, da una selezione di torte con confetture e
marmellate prodotte localmente a salumi e formaggi tipici della zona, fornito insieme a un “quotidiano dell’hotel” contenente tutte le indicazioni per affrontare al meglio la giornata di visita in città, con tanto di previsioni meteo ed eventi in programma?
Le iniziative promosse dalle singole strutture ricettive posso essere davvero tantissime e di tantissime tipologie differenti; ciò che hanno in comune è che ognuna di esse è in grado di generare vantaggi che si estendono non solo all’impresa in sé ma a tutto il territorio, migliorando l’immagine della località, incrementando gli arrivi turistici e incentivando l’aumento della durata e della spesa turistica, valorizzando dunque le risorse tangibili e intangibili presenti, generandone di nuove e allungando, infine, la durata del ciclo di vita della destinazione turistica.
È possibile, poi, sfruttare anche l’organizzazione di eventi terzi per attirare e fidelizzare i visitatori non locali e i turisti. Si pensi ad esempio all’organizzazione di un concerto o un festival in grado di attirare gente da tutto il mondo. Se il network territoriale è forte e il sistema di cui parlavamo prima è sufficientemente integrato e sviluppato, il risultato finale sarà vantaggioso per l’intera comunità, soprattutto se lo sforzo comune è stato in grado di soddisfare le esigenze di tali visitatori e turisti. In questo caso, esiste la concreta possibilità che si generi un tornaconto reputazionale estremamente positivo in grado di dare il via a possibili nuove opportunità.
Il concetto è che la strutturazione di un reale legame tra hotel e territorio è un processo molto più ampio del mettere a disposizione della clientela una mappa sul banco della reception: richiede organizzazione e collaborazione all’interno del più ampio tessuto culturale e imprenditoriale locale per costruire pacchetti capaci di proporre esperienze di diverse tipologie, da quelle sportive a quelle culturali ed enogastronomiche.