Con l’aggiornamento dei dati del 2024, possiamo osservare alcune tendenze chiave nel settore alberghiero e degli affitti brevi in Italia e a livello globale.
Settore Alberghiero
Ripresa del Turismo Internazionale: Il 2024 è previsto come l’anno in cui il turismo internazionale raggiungerà i livelli pre-pandemia, con un incremento stimato del 2% rispetto al 2019. Nel 2023, le entrate del turismo internazionale hanno raggiunto 1,4 trilioni di dollari, avvicinandosi ai 1,5 trilioni del 2019. La domanda di viaggi internazionali rimane forte, con una crescita notevole in regioni come il Medio Oriente, l’Europa e l’Africa (UNWTO).
Occupazione nel Settore Alberghiero: Nonostante la ripresa, la carenza di personale continua ad essere un problema significativo. Si prevede che il settore alberghiero dovrà affrontare carenze di personale fino al 2025, con solo il 28% dei lavoratori nel settore dell’ospitalità che lavora a tempo pieno (Hospitality EHL).
Valore dei Marchi Alberghieri: Hilton rimane il marchio alberghiero più prezioso al mondo nel 2023, con un valore di 11,7 miliardi di dollari, anche se il gruppo Wyndham possiede il maggior numero di proprietà (Hospitality EHL).
Affitti Brevi
Crescita di Airbnb: Airbnb ha visto un notevole aumento del suo valore di mercato, passando da 54,13 miliardi di dollari nel 2022 a 92,11 miliardi nel 2023. Tuttavia, la sua quota di mercato nel settore degli affitti brevi sta diminuendo a causa dell’aumento dei prezzi degli affitti e dell’ampia scelta di proprietà (Hospitality EHL).
Tendenze di Viaggio: I viaggi combinati lavoro-tempo libero (“bleisure”) stanno guadagnando popolarità, con una previsione di raggiungere i 300 miliardi di dollari entro il 2024. Questo riflette un cambiamento nel comportamento dei viaggiatori che cercano di combinare lavoro e piacere in un’unica esperienza di viaggio (Hospitality EHL).
Confronto tra Hotel ed affitti brevi
Preferenze dei Viaggiatori: La preferenza per gli affitti brevi rispetto agli alberghi continua a crescere, specialmente tra i viaggiatori giovani e tecnologicamente avanzati che apprezzano la flessibilità e l’autenticità degli affitti brevi. Tuttavia, gli alberghi continuano a mantenere una posizione forte grazie ai servizi strutturati e alla sicurezza percepita che offrono.
Recupero Economico: Entrambi i modelli di alloggio hanno mostrato una resilienza significativa post-pandemia. Mentre gli alberghi beneficiano di una maggiore domanda di viaggi internazionali e di viaggi d’affari, gli affitti brevi traggono vantaggio dalla crescente popolarità dei viaggi bleisure e dalla flessibilità offerta.
Queste tendenze indicano che sia gli alberghi che gli affitti brevi avranno ruoli complementari nel futuro del settore turistico, rispondendo a diverse esigenze e preferenze dei viaggiatori
Dati 2022-2023
Sono superiori a 57 miliardi di euro i consumi turistici realizzati nel 2022 nei primi 500 comuni italiani a vocazione turistica, di cui l’88% (50,3 miliardi) relativi a presenze ufficiali e il 12% (6,8 miliardi) relativi a presenze “non osservate”. I pernottamenti non rilevati, che rappresentano il 23,6% dei flussi turistici, generano solo l’11,9% dei consumi e, di conseguenza, un’analoga percentuale nella creazione di ricchezza e di occupazione.
Sono questi i principali risultati del rapporto ‘Alberghi e affitti brevi – modelli di sviluppo locale a confronto, realizzato da Sociometrica in collaborazione con il Cfmt, presentato in occasione della 73a Assemblea Federalberghi, a Bergamo-Brescia. “Abbiamo la responsabilità di far capire quanto conta il turismo nel concreto della vita quotidiana di molte delle nostre comunità – ha affermato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi –. Lo studio che presentiamo è ricco di informazioni, di valutazioni sui meccanismi economici che sovrintendono all’economia dell’ospitalità, di stime dei flussi che non sono ancora registrati nelle statistiche ufficiali”. Entrambi i modelli hanno il fine di offrire ospitalità a chi pernotta in una destinazione turistica, ma le conseguenze economiche sono molto diverse, e talvolta opposte. E infatti, secondo le stime di Sociometrica, l’economia generata dalle presenze ufficiali copre un valore complessivo che riesce a finanziare oltre un milione di occupati, mentre l’economia fondata sulle presenze non registrate genera appena 137mila posti di lavoro. I
l maggior contributo che gli alberghi apportano alla crescita dell’occupazione è determinato anche dalla presenza di un’organizzazione aziendale complessa, con figure professionali di varia specializzazione e la capacità di creare e diffondere una molteplicità di interdipendenze economiche che producono occupazione e reddito. Questa capacità moltiplicativa è del tutto scarna nel caso degli affitti brevi, le cui operazioni, quasi sempre, si limitano alla consegna delle chiavi, alla pulizia finale delle camere e alla manutenzione ordinaria. “L’albergo è il fulcro su cui gioca tutta la grande macchina dell’ospitalità – ha aggiunto il presidente degli albergatori –. Il suo valore non sta semplicemente nei suoi fatturati, nella sua economia in senso stretto, ma negli effetti espansivi che è in grado di diffondere sugli altri settori. Offriamo pertanto questi dati alla riflessione dell’opinione pubblica, affinché venga riconosciuto il giusto valore a un settore che ha attraversato momenti difficilissimi, ma che adesso vuole rialzarsi e superare ogni record”.
TIPOLOGIA DI SOGGIORNO | NUMERO OCCUPATI (EQUIVALENTI) | % NUMERO OCCUPATI (EQUIVALENTI) | % PRESENZE TURISTICHE |
Settore turistico “non osservato” | 137.468 | 11,9% | 23,6% |
Settore turistico “ufficiale” alberghiero ed extra alberghiero | 1.018.701 | 88,1% | 76,4% |
Totale spesa per consumi turistici | 1.156.169 | 100,0% | 100,0% |