L’Europa Imballata: Il punto di vista albeghiero

7 Giugno 2024

Il regolamento sugli imballaggi rischia di provocare pesanti effetti su filiere produttive e distributive. Articolo di Federica Bonafaccia – Federalberghi

La proposta di revisione del regolamento sugli imballaggi vietati dal 2030, attualmente in discussione in sede europea (l’ultima seduta si è tenuta il 15 marzo), preoccupa molti settori della nostra economia. Da quanto emerso finora, sembra che la norma proposta sia pasticciata e rischi di non essere ecologica né contribuire alla lotta al cambiamento climatico. Senza adeguati correttivi, potrebbe creare ulteriori problemi alle filiere dei produttori di imballaggi e ai settori dell’agroalimentare, della ristorazione e del turismo. Inoltre, potrebbe favorire la concorrenza sleale da parte dei Paesi extraeuropei.

Lunga Storia e Nuove Proposte

Dal 1994, anno di una direttiva poi inapplicabile, si discute di regolamenti sugli imballaggi. Nelle recenti discussioni, alcuni Paesi chiedono maggiore flessibilità, mentre altri puntano su obiettivi di riciclo e riutilizzo più ambiziosi. Per armonizzare le posizioni, la Commissione europea ha optato per un regolamento anziché una direttiva, chiedendo un approccio graduale per raggiungere gli obiettivi. L’accordo attuale prevede una riduzione dei rifiuti da imballaggio del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040.

Divieti e Obblighi

Dal 2030, saranno vietati alcuni contenitori in plastica monouso per alimenti e bevande, porzioni individuali per condimenti e salse, zucchero, e prodotti in miniatura per l’igiene negli alberghi. Tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili secondo criteri rigorosi, con alcune esenzioni per materiali come tessuti, sughero, legno leggero, porcellana, ceramica, cera e gomma.

Un’altra regola prevede che entro il 2029, il 90% dei contenitori per bevande monouso in plastica e metallo fino a tre litri dovrà essere raccolto separatamente con un sistema di deposito-restituzione.

Questioni Specifiche

Se il problema più grande per la Commissione europea è lo smaltimento dei rifiuti, l’Italia ha ottenuto una proroga grazie alla sua avanzata capacità di raccolta differenziata e riciclo della plastica. Tuttavia, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha dichiarato che il regolamento deve tenere conto delle realtà nazionali, delle esigenze dei diversi comparti commerciali e produttivi, e dei risultati già ottenuti.

Il regolamento potrebbe anche obbligare alberghi e ristoranti a ritirare gratuitamente tutti gli imballaggi riutilizzabili e a gestire la loro restituzione, con conseguenti oneri economici. Inoltre, prevede il diritto per i consumatori di portare propri contenitori per l’asporto all’interno degli esercizi.

Impatto Economico e Sociale

L’eventuale approvazione del regolamento, così com’è, rischia di generare enormi costi sociali ed economici senza la contropartita di soluzioni realmente ecologiche. Alcuni studi di impatto pubblicati dalla Commissione europea indicano che gli imballaggi monouso, in molti casi, hanno un impatto inferiore sull’inquinamento rispetto a quelli multiuso.

Posizioni degli Stakeholder

L’associazione alberghiera europea Hotrec ha espresso preoccupazioni per lo squilibrio tra obiettivi ambientali ambiziosi e le esigenze pratiche del settore dell’ospitalità. Vietare i cosmetici in miniatura in plastica per hotel è considerato un passo avanti, ma colpire tutti gli imballaggi monouso per l’igiene personale nelle camere d’albergo è ritenuto poco pratico e irragionevole.