il buongiorno si vede (anche) dalla colazione: un rito fondamentale per l’ospite moderno

14 Aprile 2025

La colazione in hotel non è un semplice pasto, ma un momento cruciale che segna l’inizio della giornata di un ospite e lascia un’impronta significativa sull’intera esperienza di soggiorno. Le cifre parlano chiaro: oltre un milione di recensioni su piattaforme come TripAdvisor menzionano l’esperienza del breakfast, testimoniando la sua importanza agli occhi dei viaggiatori. In un contesto ricettivo sempre più competitivo, trasformare la colazione in un evento memorabile è un imperativo per competere sulla qualità e fidelizzare la clientela.

Quanto conta la colazione? I dati parlano chiaro

Le ricerche sul campo confermano l’importanza capitale della colazione per gli ospiti. Un’ampia maggioranza di viaggiatori considera il breakfast un aspetto molto importante nella scelta di un hotel e preferisce consumare il primo pasto della giornata direttamente in struttura piuttosto che altrove. Sebbene il bar rappresenti un’alternativa, la comodità e l’offerta dell’hotel rimangono preferite.

Un sondaggio condotto da Google rivela infatti un dato sorprendente: per una significativa percentuale di intervistati, l’idea di assaporare la colazione è una delle prime cose a cui pensano al momento della prenotazione di un hotel. Questo evidenzia come la qualità e la reputazione della colazione possano influenzare direttamente la decisione di un potenziale ospite.

Interessanti anche le differenze culturali nei gusti: mentre ospiti provenienti da paesi come Regno Unito, Germania, Paesi Bassi e Brasile tendono a prediligere una colazione salata in stile “English Breakfast”, italiani, francesi e spagnoli si orientano maggiormente verso prodotti dolci. Tuttavia, al di là delle preferenze individuali, alcuni elementi si confermano universalmente apprezzati: i prodotti locali spiccano in cima alla classifica di gradimento, seguiti da classici come uova (strapazzate o fritte), caffè, succhi e cappuccini.

Tempo e aspettative: le esigenze dell’ospite al mattino

La maggior parte degli ospiti desidera consumare la colazione in tempi contenuti, spesso entro la mezz’ora. Un altro aspetto sempre più apprezzato è la possibilità di usufruire del servizio colazione fino a tarda mattinata, idealmente fino alle ore 12:00, offrendo flessibilità a chi desidera un risveglio più lento.

Cosa infastidisce a tavola: le “linee rosse” del breakfast

Ma cosa proprio non tollerano gli ospiti durante la colazione? Ai primi posti delle criticità troviamo l’indisponenza del personale, un aspetto che genera insoddisfazione trasversalmente alle diverse nazionalità. Segue a ruota la mancanza di freschezza dei cibi, con particolare avversione per i prodotti “riciclati” dal giorno precedente. Tuttavia, l’elemento che scatena la frustrazione nella maggioranza dei turisti è l’impossibilità di servirsi una seconda volta al buffet, sia per rigide policy della struttura che per una scarsa disponibilità di prodotti.

Questi dati sottolineano l’importanza di una gestione attenta e generosa del buffet, garantendo abbondanza e freschezza delle proposte.

Strategie per una colazione memorabile: consigli pratici

I risultati delle ricerche e le testimonianze degli ospiti convergono su un punto: è fondamentale dedicare una cura meticolosa al buffet della colazione, ampliando l’offerta, personalizzando le scelte e considerandola un aspetto intrinseco e fondamentale dell’esperienza di soggiorno. La competitività di un albergo passa anche dalla sua capacità di migliorare continuamente le proprie prestazioni, senza mai adagiarsi sugli allori. Ogni servizio offerto, e la colazione in particolare, necessita di essere costantemente aggiornato, arricchito e rinnovato per riconquistare gli ospiti ad ogni soggiorno con novità, idee e, soprattutto, con attenzione e sollecitudine.

Ecco alcuni consigli pratici per trasformare la colazione in un’esperienza indimenticabile:

  • innovare l’offerta: aggiungere nuovi elementi è un modo efficace per sorprendere e deliziare gli ospiti con un investimento relativamente contenuto.
  • la presentazione è fondamentale: un buffet curato nell’estetica, con composizioni di fiori freschi e frutta invitante, crea un’impressione positiva ancora prima dell’assaggio.
  • l'”egg station”: un valore aggiunto: un angolo dedicato alla preparazione di uova e omelette espresse è estremamente apprezzato e può rappresentare un “plus” da promuovere.
  • osare con piatti insoliti: proporre specialità locali o preparazioni inaspettate incuriosisce gli ospiti e genera passaparola sui social media.
  • cura dei dettagli e layout funzionale: il buffet deve essere bello, invitante e pratico da fruire.
  • monoporzioni: praticità e zero sprechi: nell’era del “finger food” e della personalizzazione, le monoporzioni sono apprezzate e riducono gli sprechi.
  • varietà: un assaggio di accoglienza: offrire un’ampia scelta di pane, frutta, succhi, cereali e opzioni per diverse filosofie alimentari predispone positivamente l’ospite.
  • atmosfera coinvolgente: l’ambiente della sala colazione è cruciale. attenzione a luci, materiali e musica per creare un’atmosfera avvolgente e in linea con l’immagine dell’hotel.
  • comunicare l’eccellenza della cucina (se presente): se l’hotel dispone di un ristorante, comunicare che i piatti sono preparati direttamente dallo chef può invogliare gli ospiti a provare anche pranzo o cena.
  • caffè di qualità e scelta: in un paese come l’italia, il caffè è un rito. offrire diverse miscele, opzioni biologiche e latti vegetali rappresenta un vantaggio competitivo.

Oltre il buffet tradizionale: l’opportunità del turismo enogastronomico

Esiste un segmento di viaggiatori in forte crescita a cui il mondo dell’ospitalità sta dedicando sempre maggiore attenzione: gli appassionati di sapori ed esperienze gastronomiche sorprendenti. Secondo il Food Travel Monitor, una percentuale significativa di turisti mondiali ha come principale motivazione di viaggio la ricerca di buon cibo e buon vino, e l’Italia si posiziona tra le mete più ambite.

Questa tendenza rappresenta un’importante opportunità per l’hotellerie italiana. I “food traveller” sono alla ricerca di ristoranti rinomati, partecipano a eventi enogastronomici, visitano produttori locali e desiderano immergersi nella cultura culinaria del territorio.

Integrare l’enogastronomia nell’offerta alberghiera: idee e partnership

Come intercettare questo desiderio e integrarlo nell’offerta di una struttura alberghiera? Le possibilità sono molteplici e possono portare a partnership strategiche con produttori e venditori locali, rafforzando il legame tra l’hotel e il territorio.

Alcune idee includono:

  • food shopping tour: organizzare escursioni alla scoperta dei sapori, dei luoghi e delle eccellenze gastronomiche locali, magari con la guida di un esperto o di uno “chef ambassador”.
  • personal food shopper: mettere a disposizione una guida che accompagni gli ospiti alla scoperta di mercati, botteghe storiche e prelibatezze locali, offrendo consigli sull’acquisto e sulla preparazione dei prodotti.
  • collaborazioni con chef locali: organizzare show cooking, degustazioni o cene a tema in collaborazione con chef del territorio.
  • pacchetti esperienziali: creare offerte che includano visite a cantine, aziende agricole, frantoi o caseifici, offrendo un’immersione autentica nel mondo della produzione alimentare locale.

Queste iniziative non solo attraggono un segmento di clientela motivato e con una buona capacità di spesa, ma contribuiscono anche a destagionalizzare l’offerta turistica e a creare esperienze memorabili che vanno oltre il semplice pernottamento.

Offrire una colazione che sorprenda e delizi gli ospiti è un investimento che ripaga in termini di soddisfazione, recensioni positive e fidelizzazione. In un mercato in cui l’attenzione al dettaglio e la personalizzazione dell’esperienza sono sempre più cruciali, un “buongiorno” curato, ricco di sapori autentici e offerto con un sorriso, può davvero fare la differenza e trasformare un semplice soggiorno in un ricordo piacevole e duraturo.