I due ‘must’ per la gestione dell’hotel
L’ottimizzazione dei costi porta dei vantaggi concreti nel controllo di gestione di una struttura alberghiera, permettendo quindi all’albergatore di valutare come investire le somme risparmiate non intaccando comunque sulla qualità della propria offerta.
Ma quali sono le aree di intervento sulle quali è più facile e maggiormente consigliato operare per ridurre e contenere i costi in un hotel?
Innanzitutto nel comparto delle risorse umane.
In questo senso infatti è consigliabile una razionalizzazione delle risorse stesse, ovvero un’organizzazione interna che permetta all’albergatore di gestire al meglio il personale a propria disposizione. Per cui ottimizzare al meglio numericamente il personale e suddividere correttamente le mansioni. Dopodiché un secondo ambito nel quale è possibile ottimizzare i costi è quello relativo agli acquisti.
Quindi monitorare e controllare attentamente i contratti relativi alle utenze e ai fornitori e accertarsi del corretto rapporto tra cash flow e cash through, ovvero tra denaro contante e denaro sospeso e quindi del flusso di cassa dell’hotel.
Vi è poi l’area dell’housekeeping che può essere soggetta a ottimizzazioni e risparmi: ad esempio, attraverso l’applicazione di programmi di attenzione ai consumi energetici oppure esternalizzando alcuni servizi che possono essere svolti da terzi.
L’ultimo dei comparti è rappresentato dalla manutenzione e quindi dalla cura preventiva delle camere e degli spazi comuni dell’hotel. Porre attenzione a questo elemento può ridurre notevolmente le spese nella gestione di una struttura alberghiera.
Per una corretta gestione dell’hotel, dei suoi costi e della successiva redditività è necessario tenere in considerazione anche alcuni indici che possono aiutare l’albergatore nel definire le proprie tariffe.
I principali indici da monitorare costantemente sono il RevPar e il CostPar. Da quest’ultimo potremo poi ottenere la Bottom Rate, ovvero la tariffa minima da proporre sotto la quale non vi è ricavo.
Partiamo dal RevPar. Il RevPAR, che sta per Revenue Per Available Room, rappresenta il ricavo derivante dalla vendita di ogni camera e deve essere confrontato con la struttura dei costi fissi, variabili o marginali sostenuti per permettere la generazione di tale ricavo. Questo dato è fondamentale perché è uno dei punti di partenza essenziali per analizzare la redditività di un hotel insieme al prezzo medio camera e il tasso di occupazione.
Passiamo quindi al CostPar, con il quale si intende il Cost per Available Room, indica il costo per ogni camera disponibile della struttura che si calcola sommando il costo fisso unitario con la ripartizione dei costi marginali totali per camera disponibile. Alla somma di cui sopra devono essere aggiunti tutti i costi relativi all’esercizio alberghiero inserendo anche quei costi finanziari che fanno riferimento ai mutui e ai fitti di gestione.
In sostanza possiamo riassumere l’analisi degli indici di performance in tre punti esplicativi:
1. Il tasso di occupazione è un indicatore incompleto perché non considera la tariffa a cui è stata venduta la camera.
2. La tariffa media è anch’esso un dato incompleto perché non prende in considerazione il mancato revenue delle camere invendute.
3. Il RevPar è strutturato utilizzando sia il tasso di prenotazione che la tariffa media e deve essere sempre confrontato con il CostPar.
Fonte: Hotel mag Turismo d’Italia