Nel precedente articolo abbiamo visto la grande preferenza degli italiani verso gli alberghi. Adesso approfondiamo l’analisi per capire il perché di questa preferenza. Il primo punto è farsi indicare i maggiori pregi degli alberghi. Vediamo i 10 più importanti indicati e i loro valori percentuali, tenendo conto che erano possibili fino a tre risposte, perciò il totale delle preferenze è maggiore di 100.
I quattro maggiori pregi degli alberghi italiani secondo gli intervistati sono: la pulizia, che assume un valore ancora più grande dopo l’epidemia del coronavirus; la loro buona
localizzazione; la disponibilità e qualità dei servizi e l’attenzione verso l’ospite.
Se volessimo sintetizzare questi quattro criteri, potremmo dire che una parte è rappresentata dal loro “hardware”: localizzazione, strutture disponibili e l’altra parte dal loro “software”, cioè dalla pulizia, dai servizi e dall’attenzione al cliente. L’intreccio di questi due fattori fa oggi la forza degli alberghi.
Ai pregi precedenti bisogna aggiungere anche il senso di sicurezza, anch’esso aumentato dopo l’epidemia, la privacy e la qualità degli arredi.
Cioè l’albergo non è visto solo come un “alloggio”, così come il ristorante non serve per sfamarsi, ma come un luogo in cui trovare o ritrovare aspetti di una condizione di soggiorno ideale: la buona localizzazione, la pulizia, la qualità degli arredi, il senso di sicurezza, i servizi; tutte queste caratteristiche costituiscono l’universo specifico dell’albergo, la sua natura unica e la sua attrattività superiore.
Attenzione e servizi, uniti alla localizzazione e agli arredi, costituiscono l’identità degli alberghi e la ragione per cui sono scelti.
Le maggiori ispirazioni che arrivano dagli alberghi
L’albergo non è però solo una “funzione”, ma è un “mondo”, cioè ispira stili di vita, disegna concezioni generali di quale sia il modo preferibile di organizzare la propria residenza ideale, consente di sviluppare o esplicare proprie ambizioni o, semplicemente, di avere a disposizione uno scenario dove ciascuno può fare le cose che più preferisce e che nella residenza “ordinaria” non può o non può fare abbastanza o nella stessa modalità.
Gli alberghi ispirano, e allora tocca scavare più nel profondo per capire la natura di queste ispirazioni.
Perciò, a similitudine della domanda precedente, si è chiesto di esprimere fino al massimo di tre “ispirazioni” che offrono gli alberghi, che poi sono le ragioni profonde della scelta, o meglio ancora le caratteristiche degli alberghi che meglio mettono in connessione le persone con le loro più profonde ispirazioni.
La semplice lettura del ranking delle ispirazioni indica tre grandi aree d’ispirazione che arrivano dagli alberghi che possiamo così sintetizzare: la cura, la libertà e la perfezione, che si possono ancor di più sintetizzare nell’unica parola di servizio.
Oltre la metà delle persone (55,0%) indica come maggior pregio degli alberghi, e qui si parla soprattutto dell’albergo usato nei soggiorni di vacanza, della “liberazione” delle persone dagli impegni quotidiani (cucinare, rimettere a posto la casa, ecc.). Sembrerà ovvio che sia così, ma non lo è se pensiamo che l’alternativa maggiore agli alberghi è rappresentato dalle case in affitto che, invece, non prevedono l’offerta di servizi.
Il focus sui servizi non dice abbastanza però sulla loro finalità, perché proprio l’esistenza del servizio permette non solo la “liberazione” dalle incombenze quotidiane, ma di poter fare quello che più si vuole (28,1%).